“UMUNTU NGUMUNTU NGABANTU” – “Io sono ciò che sono in virtù di ciò che siamo tutti”
(espressione dell’Ubuntu in lingua Bantu)
Il modello di riferimento dell’IsMeS è quello “sistemico-relazionale-simbolico-esperienziale”: si tratta di un approccio che tende a valorizzare i legami sociali e le relazioni reciproche tra le persone. Come nell’Ubuntu – filosofia ed etica africana valorizzata da Nelson Mandela – l’approccio sistemico definisce l’individuo in funzione delle sue relazioni e dei suoi sistemi di appartenenza.
Si tratta dunque di un modello che è:
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Sistemico, nella misura in cui si riferisce a tutti i sistemi coinvolti nell’interazione sociale a più livelli
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Relazionale, perché individua le relazioni come unità di base dei processi umani
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Simbolico, in quanto include la dimensione dei significati nella comprensione delle vicissitudini umane
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Esperienziale, poiché valorizza l’apprendimento dall’esperienza e la capacità di apprendere ad apprendere
La mediazione sistemica accoglie e valorizza la complessità, gli aspetti storici ed evolutivi ma anche le attribuzioni di significato e gli aspetti simbolici dei conflitti nei contesti stessi da cui si originano, ampliando il campo di osservazione a tutti i sistemi coinvolti nella situazione conflittuale.
La mediazione sistemica lavora poco su quegli aspetti tecnici di negoziazione e problem solving tipici di altri approcci mediativi, soffermandosi piuttosto sulle dimensioni emotive, umane e relazionali, allo scopo di consentire un incontro tra le reciproche differenze che possono così essere riconosciute e accolte, rendendo quell’incontro generatore di nuove relazioni più autenticamente fondate.